martedì 30 marzo 2010


Musica e Pasqua

Non si può concepire lo straordinario evento della Pasqua, separandolo dal concetto più intimo e profondo della musica e del canto. La Pasqua è un canto…un canto liturgico che diventa festa e “Giubilo” nel cuore di chi annuncia il Cristo risorto.

Già la tradizione antica del canto gregoriano, ormai caduta nel totale disuso, ci ha donato delle meraviglie incommensurabili.

Basti pensare al famoso preconio pasquale della liturgia nella veglia, conosciuto anche con il termine “Exsultet”, tra i canti più antichi e meravigliosi della tradizione cristiana. La più antica testimonianza dell’esistenza di questo testo, detto anche “lode o benedizione del cero” pasquale, simbolo della luce di Cristo, risale al 384, quando è menzionato da S.Girolamo in una sua lettera.

Nel medioevo, i copisti fecero degli Exsultet, appartenenti alle diverse aree e ai diversi riti (ambrosiano, mozarabico, beneventano, gallicano), rotoli di pergamena pregiata decorata con meravigliose miniature rappresentanti le immagini del contenuto testuale. Infatti le stesse immagini, disegnate in posizione contraria al testo, aiutavano l’assemblea a comprendere il testo che il Diacono dall’ambone cantava.

La Cattedrale di Bari, ha la fortuna di essere stata testimone di questo evento in epoca medievale con il famoso Rotolo 1 dell’Exsultet, ancora conservato nel Museo Diocesano, unico esemplare al mondo di scrittura musicale neumatica beneventana dell’anno mille.

Ma senza dubbio il canto pasquale per eccellenza è l’Alleluja. Anticamente si cantava in modo solenne e nostalgico, l’ultimo alleluja prima dell’inizio della quaresima, per essere poi omesso dalla liturgia sino al grande alleluja della veglia pasquale, di natura completamente diversa, ricco di fioriture melodiche e di toni festosi ed intensi. Ancora oggi nella nostra liturgia, il Vescovo canta lo stesso alleluja dei suoi predecessori, in un intenso incedere melismatico che porta quasi a perdere la distinzione della parola per dare spazio alle lunghe fioriture.

Ma proprio questo ci fa capire quale differenza enorme esisteva tra il canto sillabico (chiamato accentus) che seguiva perfettamente la sillabazione della parola: ad ogni sillaba un suono, generalmente nei tempi ordinari, ed il canto melismatico (chiamato concentus) nei tempi più intensi dove ad ogni sillaba corrispondevano tanti suoni sino a quasi perdere la cognizione delle sillabe stesse per dare spazio a quello che non si può dire con le parole, ma solo con i suoni e il canto.

Proprio come Sant’Agostino ci insegna nel suo commento al Salmo 32 in cui dice: “Cosa significa cantare nel giubilo? Comprendere e non sapere spiegare a parole ciò che si canta col cuore. Coloro infatti che cantano sia durante la mietitura, sia durante la vendemmia, sia durante qualche lavoro intenso, prima avvertono il piacere, suscitato dalle parole dei canti, ma, in seguito, quando l’emozione cresce, sentono che non possono più esprimerla a parole e allora si sfogano nella sola modulazione delle note. Questo canto lo chiamano giubilo. Il giubilo è la melodia con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. E verso chi è più giusto elevare questo canto di giubilo, se non verso l’ineffabile Dio? Infatti è ineffabile colui che tu non puoi esprimere. E se non lo puoi esprimere, e d’altra parte non puoi tacerlo, che cosa ti rimane se non cantare? Allora il cuore si aprirà alla gioia, senza servirsi di parole, e la grandezza straordinaria della gioia non conoscerà il limite delle sillabe”.

Allora l’invito è a cantare questa Pasqua, affinchè il canto possa donare lo “Jubilus” per vivere la luce del Risorto.

2 commenti:

  1. E' disonesto pubblicare un testo senza citare da chi lo si è in larga parte letteralmente copiato.

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    1. Certamente che è disonesto se lo stesso testo viene pubblicato e edito, ma il mio è solo un testo che innanzitutto non porta la mia firma, quindi non mi sono appropriato di altre parole spacciandole per mie, ed infine risale ad una lontana lezione per la quale trassi, copiando, alcuni passi non ricordo neanche più da chi, che ho inserito su questo blog per gli allievi che avevano bisogno di ricordare e copiare. Quindi non c'era nessuna intenzione di plagiare niente e nessuno.
      Sicuramente è più disonesto commentare da anonimi, senza il coraggio di qualificarsi. Grazie della segnalazione provvedo subito ad eliminarlo.

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